Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Settembre 1993 Pag. 8° Mario Quaglia

Mario Quaglia

 SPIGOLATURE 

METODO PER LA MISURAZIONE DI DIO

La fisica contemporanea cerca di risolvere alcuni problemi introducendo il concetto di Spirito tra le categorie dell'atomo; nel divertente tentativo che proponiamo vediamo invece cimentarsi con problemi metafisici la geometria analitica.

Dio è inesteso per definizione, ma ci è permesso, per la chiarezza dell’enunciato, attribuirgli un qualsiasi numero di dimensioni più grandi di zero (anche se sappiamo che non ne ha alcuna) purchè queste dimensioni scompaiano nei due membri delle nostre identità.
In questa sede ci accontenteremo di attribuirgli solo due dimensioni perchè si possono agevolmente rappresentare come figure di geometria piana su un foglio di carta.
Simbolicamente Dio è indicato da un triangolo, ma le tre Persone-di-cui-è-composto non "devono" essere considerate come i vertici o i lati del triangolo. Esse vengono individuate dalle "tre altezze" di un altro triangolo equilatero, circoscritto al tradizionale.
Ipotesi questa conforme alle rivelazioni di Anne-Catherine-Emmerich, che vide la croce (che noi considereremo come "simbolo" del "Verbo") a forma di "Y", il che ella spiega con la ragione fisica che nessun braccio di natura umana avrebbe potuto mantener sospeso un corpo fisso ai rami di un Tau.
Dunque,

POSTULATO
Fino a più ampie informazioni e per nostra comodità provvisoria, supponiamo Dio in un piano e nella figura simbolica di tre segmenti uguali, di lunghezza a originati da un medesimo punto e che formino angoli di 120 gradi tra di loro.
E’ dello spazio tra essi compresi, o del triangolo ottenuto congiungendo i tre punti più lontani dei segmenti, che ci proponiamo di calcolare la superficie.

- Sia x la mediana prolungamento di una delle Persone a
- sia 2y il lato del triangolo al quale la mediana è perpendicolare
- siano N e P i prolungamenti dei segmenti (a÷x)

abbiamo:

x = Infinito - N - a - P
e:
N =Infinito - 0 ;
P = 0

Per cui

x =Infinito - (Infinito - 0 ) - a - 0
x =Infinito - Infinito + 0 - a - 0
x =- a

D’altra parte, il triangolo rettangolo i cui lati sono a , x e y ci dà:
a² = x² + y²

Ne deriva, sostituendo a x il suo valore (-a)
a² = (- a ) ² + y²
a² = a² + y²

per cui:
y² = a² - a²
y = ± radice quadrata di 0

Dunque la superficie del triangolo equilatero che ha per bisettrici dei suoi angoli i tre segmenti a , sarà:
S = y (x + a )
S = ± (radice quadrata di 0)(-a + a)
S = ± 0 (radice quadrata di 0)

COROLLARIO.

-A prima vista, del radicale (radice quadrata di 0) noi possiamo affermare che la "superficie" calcolata è al massimo "una linea"
-In secondo luogo, se costruiamo la figura secondo i valori ottenuti per x ed y , constatiamo:

a) che il segmento 2y , che adesso sappiamo essere "2 (radice quadrata di 0)", ha il suo punto d’intersezione su uno dei segmenti a in senso opposto alla nostra prima ipotesi, poichè x è uguale a -a e che la base del nostro triangolo coincide col suo vertice;
b) che i due segmenti a fanno con la prima angoli più piccoli perlomeno di 60°, e inoltre non possono incontrare y se non coincidendo con la prima retta a.
Il che è conforme al dogma dell’equivalenza delle tre Persone tra di loro e alla loro somma.
c) Possiamo dire che a è una retta che congiunge ZERO a INFINITO

e concludere quindi con la
DEFINIZIONE DI DIO

"Dio è la distanza più breve da zero all’infinito".

In che senso, si chiederà.
1) Risponderemo che il suo nome non è Giulio ma "Più-e-Meno"
Il che comporta che si dovrà dire pertanto:

"PIU’-E-MENO-DIO
è la distanza più breve da zero all’infinito,
in un senso o nell’altro."

Il che è conforme alla credenza nei due principi (il positivo e il negativo) ;
ma è più esatto attribuire il segno "+" al principio della credenza del Soggetto.

2) Dio, essendo inesteso, non è una linea. Notiamo infatti che dall’identità
Infinito- 0 - a + a + 0 = Infinito

Primo) la lunghezza a è nulla,
Secondo) 2a non è una linea ma un punto.

Perciò "definitivamente " :

DIO E’ IL PUNTO TANGENTE
DI ZERO E DELL’INFINITO.

(Da opinioni del dottor Faustroll, patafisico. Alfred Jarry (1869)

Mario Quaglia


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