Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Marzo 1994 Pag. 4° Simonetta Figuccia

Simonetta Figuccia

 PROFILI 

LAMA YESCE


"Lavorare unicamente per soddisfare le necessità mondane è compito delle formiche o dei polli, che passano la maggiore parte del tempo cercando e consumando cibo e acqua ma la nostra intelligenza umana dovrebbe andare oltre tale gratificazione o perlomeno dovremmo avere una comprensione più profonda di una gallina".

Lama Yesce (1935 - 1984).
Yesce Thubten, lama tibetano, nasce a Tolun Dechen presso Lhesa(Tibet) nel 1935. Dall'età di sei anni, dopo essere stato riconosciuto quale reincarnazione di una famosa badessa, frequentò l'università monastica di Sera Ye, dove ricevette una vasta educazione spirituale e accademica.
Dopo l'invasione cinese del Tibet nel 1959 completò i suoi studi in un campo rifugiati di Buxanodor, nell'India nord est e in seguito si stabilì nei pressi dello stupa Boudenath, presso Kathmandu, in Nepal.
Qui ebbe il suo primo incontro con gli occidentali, e nel 1971, insieme con Lama Zopa Rimpoce fondò il Nepalese Mahayana Gompa Center, dove per molti anni gli annuali corsi di meditazione hanno attratto partecipanti sempre più numerosi.
I seguaci fondarono in occidente successivamente più di cinquanta centri per lo studio e la pratica del Buddhismo e Lama Yesce trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita viaggiando per questi centri per dare insegnamenti.

Contesto Storico
L'aspetto più interessante della vita di lama Yesce consiste nel suo incontro con gruppi di Hippies occidentali. Tale incontro lo portò ad impartire loro le lezioni buddiste e lo costrinse ad essenzializzare la pratica della meditazione e del Dharma, sfrondandola da quelle che sarebbero risultate sovrastrutture agli orecchi di un occidentale.
E' riuscito a portare il pensiero buddhista in occidente comunicandone l'essenza, intesa come energia pura che trascende ogni barriera di cultura, religione e identità. Per farlo non ha esitato a calarsi nel mondo consumistico e tecnologico dei cosiddetti paesi civilizzati, dimostrando grande sottigliezza psicologica e arguzia.
In soli quindici anni è riuscito a creare in Occidente più di trenta centri, centinaia di progetti, dalle case editrici di dharma ai centri di assistenza e di diffusione del pensiero buddhista. La ragione di un tale successo e della stima, del rispetto e della devozione riscossa da Lama Yesce, oggi ritenuto reincarnato nella forma di Osel Rimpoce, (un bel bambino occidentale e precisamente spagnolo), è legata alla" saggezza" del suo lavoro ed alla semplicità del messaggio .
Tutti coloro che hanno scritto su di lui sono concordi nel riconoscere la particolare capacità comunicativa che si esprimeva nel suo modo di parlare, nonostante il suo inglese fosse poco ortodosso e intriso di espressioni gergali apprese dagli hippies occidentali.

Il pensiero
Ogni insegnamento di Lama Yesce è diretto a offrire la possibilità a chiunque di scoprire la propria natura illuminata.
L'invito costante di Yesce è quello di avvicinarsi agli insegnamenti buddhisti con consapevolezza, intelligenza e determinazione per estrarne l'essenza, di modo da arricchire la vita personale e degli altri, invece di chiudersi in nuove alienazioni tinte di orientalismo. L'intuizione di Lama Yesce è perfettamente in sintonia con le parole di un altro grande indagatore dell'anima e della felicità umana, C.G.Jung, che scrive nella introduzione ai testi tibetani: "Dobbiamo partire dai valori cristiani, con piena coscienza dei conflitti esistenti tra essi e l'introverso atteggiamento orientale e dobbiamo scoprire i valori orientali "interiori" in noi stessi, nell'inconscio".
"Studiare il Dharma- scrive- non vuole dire occuparsi di qualcosa che viene da un altro mondo ma significa analizzare le nostre motivazioni più profonde, quanto stiamo pensando ora, nel bel mezzo della vita quotidiana".
Praticare il dharma significa cambiare totalmente l'atteggiamento interiore, distaccandosi da ogni atteggiamento egoriferito.
Quello che emerge con chiarezza leggendo Lama Yesce è la necessità di un profondo lavoro psicologico, di consapevolezza di se stessi, senza il quale qualsiasi cammino religioso non è che esteriorità vuota.
Sembra delinearsi così uno stretto contatto tra " psicologico" e "spirituale" che elimina ogni apparente contraddizione tra "spiritualità" e "conoscenza".
"Spirituale" significa cercare di investigare la natura dello Spirito, della mente. Non esiste uno spirito esteriore-dice Yesce-, lo spirito è la mente. Coloro che analizzano correttamente la natura della mente sono persone spirituali: se comprendono le azioni del loro corpo, della loro voce, della loro mente, la loro analisi è stata efficace. Quelli che mancano di questo tipo di comprensione, sprecano tutto quello che hanno imparato dalla filosofia. Viene indicata la grande differenza tra il parlare di un sentiero conoscitivo, e metterlo in pratica. Nel primo caso si rimane a livello fideistico ma nulla cambia in noi stessi e nel mondo.
"Buddha disse che è pericoloso credere in Buddha, e ci esortò invece a capire la nostra natura psicologica." Anche la pratica della meditazione assume in questa ottica, un particolare significato di "allenamento alla presenza". Meditare per Yesce non significa cercare a tutti i costi la concentrazione ma la meditazione è a suo avviso un tipo particolare di saggezza la cui funzione è la consapevolezza dello stato della propria mente.
"Anche se non siete grandi yogi, con poteri meditativi indistruttibili, dovreste almeno sviluppare la semplice ma chiara comprensione che non siete nati su questa terra con lo scopo di gratificare solo i vostri desideri dei sensi e questa consapevolezza e comprensione può già generare la convinzione di abbandonare l'attaccamento. In questo mondo pieno di problemi accadono continuamente disastri inevitabili, per cui ognuno ha la propria responsabilità di ottenere un livello di coscienza che possa contrastare le difficoltà".
Yesce definisce il suo progetto Universal Education (col cui nome è nata nel '75) l'omonima associazione internazionale tutt'ora esistente.
Lo scopo di Yesce è di promuovere un completo sistema educativo per l'umanità, e per gli occidentali in particolare, basato sui principi dell'insegnamento tibetano.
Molte persone non comprendono più la totalità della propria natura umana: la gente non accetta il proprio lato spirituale e se lo fa non accetta più la realtà scientifica. Solo con una risoluzione dell'eterno conflitto tra spirituale e scientifico gli esseri umani raggiungeranno davvero una liberazione fisica e mentale.

Opere
"Meditazione" C. Luce '84, "Il suono del silenzio" C. Luce '85, "L'Energia Femminile"C. Luce Ed. '88,"La Via del Tantra", C. Luce '89

Simonetta Figuccia


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