Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Giugno 1996 Pag. 9° Maria Campolo
 RELIGIONI 

LO GNOSTICISMO

"Colui che cerca non cessi dal cercare, finchè non trova; quando troverà sarà commosso; e quando sarà stato commosso contemplerà e regnerà sul tutto."

Lo gnosticismo si diffuse dal I al V sec. d.C. nel bacino del Mediterraneo fino al Medio Oriente.
Le sue linee fondamentali sono rintracciabili sia nelle opere degli oppositori cristiani, sia in testi ritrovati nel secolo scorso e in importanti manoscritti scoperti a Nag Hammadi (Egitto) nel 1945.
Gnosticismo deriva dal greco "gnosis", conoscenza, e identifica sia il cammino che il fine che lo gnostico si prefigge di raggiungere. La gnosis è un atteggiamento esistenziale che coinvolge totalmente la vita dell’individuo. Questi, attraverso un processo intuitivo, giunge alla conoscenza di sè, dell’origine dell’uomo e del mondo: questa conoscenza gli consente la salvezza personale dal mondo della materia, che è il male da cui redimersi.
Uno dei miti cosmogonici narra che all’origine vi era un eone perfetto ed eterno, il Pro-padre. Da questo eone senza principio ed ingenerato, vengono emanati altri eoni che si generano gli uni dagli altri e si estendono per l’infinito. Questa potenza generatrice è la seconda immagine del Pro-padre e viene denominata in vari modi: Anthropos primordiale, Saggezza, ecc.
Da questa potenza androgina si emanano serie di coppie che Eugnosto, associa all’aspetto maschile (Anthropos) e femminile (Sophia). Sarà quest'ultima a dare origine al "basso" mondo materiale.
Secondo la variante del mito, ripresa dal "Libro segreto di Giovanni", Sophia, travolta da sfrenata vanità e volendo imitare l’Entità suprema, vuole operare da sola, senza attendere il suo corrispettivo maschile e, accecata d'improvviso amore per la materia, vi sprofonda. Esiliata dalla sua vera patria celeste, non le resta che rimpiangerla per sempre. Nasce da qui una potenza deforme, ignorante del mondo superiore perchè mancante della pura luce, nascosta sotto un velo, che rappresenta il lembo più estremo del mondo materiale.
Tuttavia le potenze supreme si commuovono al pentimento di Sophia e la traggono dall’abisso per collocarla ai margini del mondo della Luce.
L’uomo ha dunque una particella di luce in sè (l’anima) che, ingiustamente imprigionata dalla materia, cerca di redimersi. La storia collettiva di questo mondo umano sarà giunta a termine quando le particelle di luce immesse nel cosmo verranno nuovamente recuperate.
La salvezza individuale è raggiunta da quelle anime che sfuggono alla potenza deforme del Demiurgo: questi contrasta l’uomo nel suo cammino di redenzione che avviene grazie all’aiuto della Saggezza suprema che ha introdotto nell’umanità prigioniera la "goccia" misteriosa, la gnosi.
L’atto finale della salvezza dell’umanità sarà, secondo alcune varianti del mito, la discesa, fino nel profondo degli inferi, di una potenza della Luce (chiamata Madre) che pone termine all’eone imperfetto prigioniero del corpo e fa sì che la morte non abbia più potere su di lui. La figura della Madre sarebbe stata sostituita con quella del Cristo Salvatore, il "nuovo astro".
Gli gnostici non aderirono completamente ai Vangeli canonici, dai quali divergono in modo radicale su alcuni punti salienti. La Resurrezione del Cristo non è da intendersi, a loro avviso, in modo letterale, ma in modo simbolico, ossia come l’incontro sul piano spirituale del Salvatore con i suoi discepoli. La resurrezione della carne sarebbe, a loro avviso, non solo una ingenuità ma una vera e propria eresia.
Ma non era solo questo a far sì che gli gnostici fossero apertamente combattuti dal cristianesimo. Nel III e IV secolo la Chiesa istituzionale stava facendo opera di epurazione dei testi non riconosciuti come ortodossi, affermando uno dei dogmi su cui si regge l’intera istituzione: la strada che conduce l’uomo a Dio è molto difficile e solo la Chiesa è in grado di tracciarla interpretando in modo esatto la parola del Dio Creatore.
Alcuni cristiani gnostici erano di tutt’altro avviso; alcuni erano arrivati a ritenere che si potesse affermare che l’umanità stessa aveva creato Dio, da cui ne derivava che le potenzialità interiori di ogni uomo, erano in grado di giungere alla verità. Lo gnostico Valentino intendeva per Anthropos (il primo Padre del Tutto) la sostanza spirituale dell’essere umano, ecco perchè secondo lui il Salvatore si definì "Figlio di Uomo" e lo stesso linguaggio religioso sarebbe la creazione umana del mondo divino.
Per lo gnostico la ricerca religiosa era tutt'uno con l'esplorazione della psiche, per questo egli non poteva che rifiutare qualsiasi istituzione religiosa che, con i suoi dogmi, ostacolava la ricerca stessa. Altro punto di controversia con il cattolicesimo era il peccato quale fonte di dolore: per lo gnostico la sofferenza è l’ignoranza in cui l’uomo vive e che lo pone in uno stato di oblio, di inconscienza che porta anche una forma di auto-distruzione. Il "lume della mente" sarà ciò che porta alla salvezza perchè ognuno riceverà "il proprio nome" intendendo con ciò la vera identità.
Il Regno di Dio per gli gnostici non è da intendere in termini letterali come se fosse un luogo specifico "...ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre vivente", chi raggiunge la gnosi "non è più un cristiano, ma un Cristo." Pur non essendo rintracciabile una precisa disciplina per poter giungere a sè e quindi alla Verità, ciò che sembra essere fondamentale per lo gnostico è allontanarsi dalla vita "materiale", dai desideri fisici, percorrendo pratiche ascetiche, è comunque un percorso privato in cui l’illuminato si rallegra di essersi liberato dalle costrizioni esterne inerenti alla materia.
Questa contrapposizione radicale nei confronti del mondo racchiude una interpretazione che differisce da quella ortodossa che vede nel Cristo la guida "verso la pienezza di Dio" discesa nell’esperienza umana attraverso il corpo che diventa perciò sacro. L’umanità è, secondo gli gnostici, divisa in tre categorie: i "somatici" o "ilici" che sono dominati dalla materia; gli psichici che racchiudono un’anima vagamente ricettiva per una eventuale attrazione dall’alto e infine gli "spirituali" o "pneumatici" (gli gnostici); da questa concezione ne deriva che la salvezza dell'uomo è una questione strettamente privata in cui il rapporto tra gli uomini perde rilevanza ed è solo riservata ad una élite predestinata.
Tuttavia se i limiti possono essere rintracciati in questi atteggiamenti manichei e individualisti, la gnosi presenta spunti di riflessione proprio a partire dall’accento che essa pone sulla ricerca spirituale dell'individuo e sull'impossibilità di delega ad autorità esterne di tale compito; principio che è alla base della moderna psicoanalisi evolutiva.

Bibliografia: E.Pagels "I Vangeli gnostici" ed. Mondadori; H.C.Puech "Sulle tracce della Gnosi" ed. Adelphi; "Storia delle religioni" ed. Laterza


Maria Campolo


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