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Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione GEA
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Dicembre 1998 Pag. 2° Simonetta Figuccia

Simonetta Figuccia

 EDITORIALE 

LA RETE, IL RAGNO ED INTERNET

Che piaccia o no Internet è lo strumento tecnologico che più si avvicina alla manifestazione tangibile dello "Spirito".

Molti di noi sono ormai immersi nella rete di Internet, catturati in questa affascinante ragnatela La ragnatela, come tutti i simboli, può alludere a molteplici significati e a differenti modi di fruire dell’esperienza.
Il termine WEB si può tradurre come ragnatela, rete, tessitura.
Ragnatela: dispositivo a rete che il ragno fabbrica da sé. Rete: strumento di filo tessuto per catturare animali.
La ragnatela si presta ad una lettura negativa: il ragno che cattura prede è indicativo di un pericolo. Il ragno al centro della rete è il simbolo del narcisismo, dell'assorbimento dell'essere da parte di se stesso, è simbolo della madre negativa che divora il figlio. L'attuale rete telematica può realmente irretire, catturare, divorare.
Tale pericolo di divoramento è supportato da varie ricerche, specie a carico delle coscienze più fragili: ci sono persone particolarmente adatte a fuggire dalla realtà rifugiandosi in una realtà virtuale, o coscienze in formazione: i giovani.
Il pericolo per i bambini che crescono in eccessivo contatto col Cyborg, è di pensare che davvero possano evitare noie e frustrazioni spegnendo il computer, con la possibilità di navigare altrove se la realtà loro non garba, in un atteggiamento di divoramento in cui essi stessi restano divorati: dal potere, dal controllo, dall'autocompiacimento narcisistico...
Tutto il mondo... dominabile con un tasto.
In rete troviamo tutto l'universo umano, con le sue brutture e le sue meraviglie e possiamo facilmente andare alla ricerca dei siti più folli, andare alla ricerca di mondi alternativi senza costruire nulla di reale noi stessi.
Se non c'è sufficiente integrità psichica e distacco riflessivo ci si può comportare da scomodi guardoni del video o da parassiti delle altrui vite.
Niente di nuovo.
Non è la macchina in sè il pericolo ma, come sempre, l'uso distorto che la coscienza può operare nei confronti delle sue creazioni.
Ma la tela, la ragnatela è una potente immagine della manifestazione, dell’emanazione dell’essere.
Nella ragnatela tutto esce e tutto si reintegra, come il ragno sputa e divora il suo filo.
Il ragno, tramite il filo che lui stesso secerne e tesse rappresenta il nesso tra creatura e creatore.
La ragnatela è costituita da raggi e cerchi concentrici e richiama il simbolismo della tessitura, dell’ordito e della trama.
La catena dei raggi unisce tra loro degli elementi, degli stati, delle zone figurate concentricamente e progressivamente sempre più lontane dal centro e tuttavia al centro collegate.
La tessitura è lavoro di creazione e di parto.
Quando il tessuto è terminato la tessitrice taglia il filo che lo fissa al telaio e nel fare ciò nell’antichità essa pronunciava la formula di benedizione che recitava la levatrice rompendo il cordone ombelicale del nascituro.
Così entrando a navigare in rete, nell’introdurre pensieri e conoscenza, spezziamo il filo del privatismo, e mettiamo in circolo la conoscenza.
Tessiamo, riuniamo realtà diverse, diveniamo creatori e esprimiamo la sostanza, come il ragno.
La ragnatela, la rete, rappresenta il continuo processo creativo, che nasce dal confronto tra infiniti pensieri.
L’attuale rete unitaria, la tela infinita delle idee, può vertiginosamente accelerare il processo di comunicazione, travalicando i limiti spazio temporali, come veicolo potentissimo di circolazione del pensiero.
Questo è l’aspetto erotizzante e positivo delle rete, come possibilità di trovarsi tra simili, di ampliare conoscenza e avere uno sguardo sull’infinito.
Come sempre altalenando tra mille contraddizioni, buona navigazione a tutti!

Simonetta Figuccia


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