Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione G.E.A.
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Giugno 2000 Pag. 3° Simonetta Figuccia

Simonetta Figuccia

 TEORIA 

PSICOANALISI E INIZIAZIONE

L'iniziazione svela il Sé dietro l'Io, il significato profondo celato dietro gli eventi, ma per cogliere questo frutto è richiesta davvero radicalità.

Nei sogni dei partecipanti al gruppo si manifestano immagini archetipiche relative alla simbologia iniziatica.
"L'analista sottopone a prove iniziatiche alcuni partecipanti al gruppo: l'uno deve ingoiare frammenti di vetro, ad un altro l'analista stringerà i polsi fino a fargli sentire male."
"La sognatrice giunge con altri compagni di gruppo in una casa dove una presenza demoniaca mostra loro la morte, individuale e collettiva."
"I partecipanti al gruppo devono contenere la follia."

Queste sono alcune delle molte immagini oniriche che parlano del tema dell'iniziazione, che significa nuova nascita, battesimo; il significato etimologico della parola allude all'insieme di riti e prove attraverso cui da sempre si accede al mistero.
Anche nelle società primitive - come ampiamente trattato da Mircea Eliade negli Atti di Eranos del 1954 - l'iniziazione dura molti anni e le rivelazioni sono di ordine diverso.
La prima e più terribile è la rivelazione del sacro come "tremendum". Il neofita, l'adolescente entra in contatto per la prima volta con una realtà soprannaturale di cui sperimenta l'autonomia, la potenza, la incommensurabilità.
Egli muore all'infanzia, all'ignoranza e all'irresponsabilità ed è per questa morte che la famiglia lo piange, perché quando l'iniziato tornerà dalla foresta in cui si svolge il rito, non sarà più il bambino di un tempo.
L'iniziazione, in tutte le società arcaiche e in tutta la storia delle religioni, equivale ad una maturazione spirituale, legata all'incontro con il numinoso.
Tale accesso al mondo sacro, rispetto a quello ignaro e profano, si esprime con il simbolismo della morte iniziatica.
"Essere torturato significa essere fatto a pezzi dai demoni maestri della iniziazione, significa essere messo a morte per smembramento".
A diversi livelli e in molteplici contesti incontriamo uno stesso schema iniziatico che contempla prove, torture, la morte rituale che permette la resurrezione simbolica.
Se esploriamo il livello esoterico e simbolico dei diversi riti e delle diverse religioni, scopriamo l'identica radice del percorso, l'archetipo.
Possiamo concludere che, da un punto di vista psicologico, l'iniziazione, o mistero della rigenerazione spirituale, comporta un processo archetipico che si effettua ogni volta che si tratta di superare un modo di essere per raggiungerne uno superiore, ovvero in ogni caso di trasmutazione spirituale e coscienziale.
L'iniziazione è, a mio avviso, anche la strada della psicoanalisi dialettica, che oggi opera al passaggio dalla dicotomia al mondo del simbolo, dall'uomo psichico all'uomo spirituale.
Il frutto del lavoro analitico è legato ad una rigenerazione coscienziale che tende a farci consapevolmente interi.
Per questo troviamo tracce di quella che Eliade descrive come malattia iniziatica in un contesto più quotidiano, cioè nei sogni e nelle paure di chi si avvicina all'analisi.
L'analisi va fatta, è difficile parlarne: è un vero e proprio percorso iniziatico.
Spesso si arriva in analisi quando il mistero, il numinoso irrompe nella nostra vita restituendoci per la prima volta ad un momento di fervida e radicale crisi; l'io si sente giustamente piccolo e limitato.
A volte sono i sintomi a bloccare un tran tran ripetitivo o un ritmo troppo incalzante e insensato. Spesso è il caos a irrompere nella nostra vita; ci innamoriamo, siamo lasciati, viviamo emozioni fino ad allora sconosciute ed inimmaginabili: in tutte le sue forme è l'amore, la forza dell'eros che fa la sua entrata e ci spiazza totalmente restituendoci a qualcosa di più grande di noi: il mistero.
A volte è la morte, la malattia, un lutto reale, che ci fa conoscere il dolore e ci obbliga ad accettare una realtà che non comprendiamo fino in fondo ma che percepiamo sacra.
Può essere il crollo del già dato, un'esperienza di sofferenza in cui sperimentare le forze potenti a noi sconosciute nella psiche. Il mistero fa la sua entrata nella nostra vita, c'è la possibilità di iniziare un percorso.
Ma è erroneo pensare che l'ampliamento provenga dall'esterno, e anzi su questo equivoco si fonda il pregiudizio che la personalità si sviluppi sottoponendosi a sollecitazioni esterne. La ricchezza consiste nel possedere l'ampiezza interiore, la capacità di accogliere la grandezza del contenuto che si incontra.
La richiesta di terapia in genere può attivare il desiderio di diventare più responsabili e più adulti, proprio come nelle iniziazioni puberali.
Questo è un livello di fruizione del lavoro.
L'iniziazione analitica è successiva a questa fase.
"Molti sono i chiamati e pochi gli eletti" è metafora valida non perché l'analisi sia elitaria perchè costosa o perché legata ad un determinato livello culturale: il percorso è duro perché non ci possono essere scorciatoie.
Non c'è iniziazione se non c'è un soggetto che ne faccia diretta esperienza, cioè se manca chi sappia riconoscere come sacro ciò che accade, specie se è dolorosamente trasformativo. Se questo soggetto accoglie il quotidiano pesante, la difficoltà, il dolore, la mancanza, può divenire grande e libero; diversamente resterà legato ad un mondo infantile pregno di aspettative su ciò che avrebbe dovuto essere, in una sorta di " torcicollo psicologico".
L'iniziazione porta ad abbandonare il mondo della fantasia, la pretesa del cambiamento magico e privo di costo, e porta a sviluppare un pensiero affermativo e maturo, un pensiero capace di amare il quotidiano così come è, riconoscendo ogni attimo nella sua sacralità.
L'iniziazione svela il Sè dietro l'Io, il significato profondo celato dietro gli eventi, ma per cogliere questo frutto è richiesta davvero radicalità.
Il percorso di cui parlo, riferito in particolare ai sogni del gruppo, passa dalla totale solitudine, alla contemplazione della propria follia.
Questo difficile passaggio, quello della morte iniziatica che si rinnova, corrisponde, secondo la Psicologia Analitica, alla nigredo, al momento cruciale in cui interrogarsi sulla propria identità e sulla propria "presunta sanità mentale". Lo spazio sacro del gruppo è quello in cui poter incontrare le forze psichiche che corrispondono alla coscienza arcipelago, una pluralità di aspetti, modi di essere e tendenze che si muovono in direzioni opposte.
Le forze oscure dell'inconscio, i demoni, vogliono essere accolte e onorate.
Solo dall'accoglienza umile di ciò che è, nella vita quotidiana e dentro noi stessi, nasce una nuova consapevolezza.
Iniziazione oggi corrisponde a individuazione:
significa uscire da una comoda e imprigionante dimensione infantile ed edipica, significa poter benedire ogni momento della nostra vita così come è sapendo che ogni frammento di vita appartiene alla totalità.

Simonetta Figuccia


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