Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione G.E.A.
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Giugno 2000 Pag. 15° Laura Ottonello

Laura Ottonello

 STREAM OF CONSCIOUSNESS 

IL COLORE DELLA NOIA

di Laura Ottonello

Il termine "noia" deriva dal provenzale enojare e dal tardo latino inodiare, avere in odio.
Quando non ci si riferisce alla condizione esistenziale di taedium vitae della depressione più cupa che paralizza ogni movimento vitale, allora tale sentimento fa davvero pensare all'odio come espressione che lavora contro l'amore che unisce ed è motore del divenire universale.
La noia, infatti, sottende un atteggiamento assai poco vitale: elude e "fa fuori" ogni potenzialità esistenziale.
Se penso ad un colore da associare alla noia, vissuto che peraltro mi porta a riflettere poiché mi è difficile da com-prendere nel senso più ampio del "portare dentro", penso al grigio.
E mi evoca un sogno portato da una giovane donna:
"Vi è una bambina in una stanza tutta grigia. Una psicoterapeuta è con lei.
Cambia la scena, ora la bambina, con la medesima donna, è in una stanza piena di colori. Anche il vissuto che accompagna il sogno è ora di ben altra natura: c'è gioia, movimento, fluidità e libertà."
Pensare (o sognare) in grigio è emblematico perché rimanda ad un mondo concepito solo in bianco e nero, un mondo bidimensionale, senza speranze e senza colpi di scena, un mondo senza quei colori che sono gli ingredienti dell'avventura umana.
E' un colore che corrisponde ad una tonalità esistenziale a cavallo tra la dinamica del divenire e l'assenza mortifera di ogni moto, tra Eros e Thanatos, tra il chiaro e lo scuro, il tempo e il non tempo.
Quel dolore legato all'inaspettato, al caos e al movimento che la vita stessa comporta, è intuito, "scartato" e resta effettivamente sconosciuto su un piano profondo dalla persona stessa che, nel tentativo di esorcizzarlo, finisce per congelare l'esistenza.
Nasce dalla paura del disordine e dal rifiuto di un apparente non senso che incombe ogni volta che un imprevisto rompe la continuità del nostro divenire controllato, ogni volta che le cose non vanno come "dovrebbero".... E' la paura - anticipata - di aver paura!
Semina più vittime la "paura della paura" che il pericolo stesso contenuto in ciò che induce paura.
I colori, che in natura non si risparmiano affatto ed esplodono sfacciatamente in tutta la loro bellezza, corrispondono a quelle infinite sfumature emotive che arricchiscono la vita interiore e ci fanno crescere.
E' dal movimento e dal caos che nasce la coscienza umana, ed è dal confronto sincero con essa che possiamo dirci "vivi": ma allora come poterci rinunciare?
Come poter fare a meno di tuffarci in quel vertiginoso, caleidoscopico mare che è la vita tutta?
"Essere o non essere?" suonava il famoso dilemma, e la noia, tutto sommato, sembra più un aderire, seppure in forma mascherata, alla seconda alternativa, se è vero che ogni riduzionismo, ogni rinuncia, ogni atteggiamento che ci fa restare 'in panchina' rispetto alla vita è poi, in fondo, un modo di non vivere!

Laura Ottonello


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