Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale
a cura dell'Associazione GEA
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Giugno 2004 Pag. 4° Tiziana Paoli


Tiziana Paoli

 PROFILI 

VANDANA SHIVA

Una fisica "pasionaria" al servizio dell'ecologia sociale, della biodiversità, contro la monocultura della mente e delle multinazionali

Vandana Shiva è nata a Dehra Dun India nel 1952. Laureata in fisica quantistica e in economia, ha studiato in università inglesi ed americane.
Tornata in patria dopo gli studi trovò una situazione socio-economica molto peggiorata. Decise perciò di abbandonare la fisica e di dedicarsi all'ecologia.
Ha fondato nella sua città natale il Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali.
Oggi è considerata la teorica più nota dell'ecologia sociale.
Negli ultimi anni il suo impegno si è esteso nella lotta per la difesa della proprietà intellettuale e contro la pirateria genetica.
Nel 1991 ha fondato Navdanya (nove semi) per la salvaguardia della biodiversità. Il numero 9 è anche numero sacro.
I contadini conservano i loro semi per non essere costretti a comprarli dalle multinazionali. Il 93% dei semi geneticamente modificati che crescono nel mondo sono della multinazionale Monsanto.
I prodotti chimici per l' agricoltura sono le vere armi di distruzione di massa, visto che, fra l'altro, hanno le loro radici nella ricerca in campo militare. In pratica tutto è in mano a cinque multinazionali che commercializzano tutto il nostro cibo. Quando la ricchezza non è basata sulla creatività della natura è vuota, è quindi ricchezza rubata.
Questi pochi, enormi soggetti scrivono le regole dei nostri commerci secondo i loro interessi (interessi che distruggono il pianeta, la nostra salute e la vita dei contadini).
Queste aziende producono semi già comprensivi di pesticidi che si usano una sola volta e non si riproducono. I contadini sono così costretti a ricomprare ogni anno i semi. Gli enormi costi, insostenibili per alcune popolazioni molto povere, hanno portato al suicidio letteralmente e non metaforicamente migliaia di contadini. Negli ultimi anni in India circa venticinquemila contadini si sono suicidati per la disperazione di non poter sfamare la propria famiglia.
La prospettiva sociale costituisce un nuovo tipo di approccio alle problematiche relative al cibo ed all'agricoltura, diverso da quello meramente politico. Il principio per il passaggio ad un sistema agro-alimentare ecologicamente e socialmente sostenibile passa necessariamente attraverso il lavoro dell'umile categoria dei contadini.
Le micro economie che partono dal basso sono quanto mai fondamentali.
Il prossimo livello di cambiamento del mondo agricolo e produttivo del cibo deve essere soprattutto locale, includendo una mobilitazione culturale intorno al lavoro, alla dignità dei produttori ed alla stima di se stessi.
Un valore propositivo e non di semplice negazione verso il sistema in atto.
La teoria agroecologica non si basa su regole valide per tutti, ma sulla complessità dei vari sistemi agricoli. E' un intervento che si incarna nella diversità specifica delle culture locali, tenendo conto delle conoscenze di queste comunità e della biodiversità naturale che hanno alle spalle. Il livello culturale è un modo di affrontare le cose che tende ad unire le persone, mentre il livello politico genera sempre divisioni.
Vandana Shiva sostiene tutto questo con una forza ed un energia che pare salga direttamente dalle profondità della Terra e la attraversi, in lei si sente tutta la potenza femminile, la Shakty o Grande Madre che distrugge e rigenera l'universo. Spesso viene paragonata a Durga la dea guerriera perché contrappone la potenzialità del femminile alla distruttività maschile incarnata nell'energia atomica. Ogni anno in India le donne organizzano la festa per Durga. La dea viene ricoperta di fiori e doni, viene imboccata con il cibo che le donne hanno preparato per lei con amore e dedizione.
In quel giorno le donne si riappropriano del ruolo di sacerdotesse e la magia scorre nei loro gesti misurati. Per un giorno dimenticano di essere madri, mogli, sorelle ed è molto bello vedere come in questa festa piena di simbologia tutto scorre con ritmo estremamente naturale e tranquillo.
Nei loro abiti coloratissimi si muovono con molta eleganza, si imboccano l'una con l'altra e si segnano la scriminatura dei capelli e la fronte con il colore rosso a ricordo del sangue simbolo di fertilità.
A fine giornata arrivano gli uomini che issano la statua della Dea su un camion dopodichè la buttano nel fiume.
Alcune donne piangono ma, il giorno dopo, sulla riva del fiume si possono trovare monili e fiori e tante altre cose che ornavano la Dea come se lei continuasse a donare, e fosse inattaccabile da qualsiasi tipo di violenza ed indistruttibile.
In India Vandana Shiva è molto seguita dai contadini ma sono soprattutto le donne povere che sentono la minaccia della rottura dell'ecosistema, perché tutta la loro vita è strettamente legata alla biodiversità della natura.
Natura che dona i semi per la medicina ayurvedica, per l'olio con cui massaggiano i neonati, per il cibo, per la ceste da trasporto, ecc.ecc.
Le donne capaci di generare hanno probabilmente già nei loro cromosomi una coscienza universale, coscienza che sa che la vita è una trama ed ordito di causa ed effetto dove tutto ha un senso specifico: nessuno ha il diritto di alterare questo equilibrio.
La caccia alla perfezione, così di moda nell'Occidente, porta ad una monocultura della mente, ad un fascismo dove il passo fra un unico tipo di pianta ed un unico tipo di uomo è pericolosamente breve.
Anche il moderno sistema di cultura occidentale è diventato colonizzazione; senza la diversità il piccolo va a morire. Siamo ad un bivio, all'ultima lotta: con la salvaguardia del piccolo e del diverso andremo verso la democrazia, con le multinazionali verso la dittatura.
Personalmente sono molto vicina a Vandana Shiva ed anche a Durga perché il violentare la natura (che non ci appartiene) mi scatena un'ira paragonabile a quella della dea guerriera.
Spostando il punto di visione sento che l'evoluzione della vita vince sempre e comunque, al di là di tutti i nostri errori ed orrori. Effettivamente se non esistono più i dinosauri è perché nuove tipologie di animali dovevano sostituirli, quindi quando non esisterà più l'uomo sarà perché, evidentemente non è l'ultimo anello della Creazione.
Certo che bisogna immaginarsi tutto un altro tipo di vita! Forse lo Spirito non ha più desiderio di essere costretto all'interno della materia e sfrutta tutta la stupidità ed avidità dell'uomo per poter essere libero.
Solo così riesco a dare una spiegazione al nostro avviarci in massa verso il suicidio come fanno i lemming (piccoli roditori) che quando superano la quantità destinata alla loro specie si suicidano affogandosi nell'acqua.
La mia presunzione del tutto umana mi faceva sperare in qualcosa di meglio, ma evidentemente non è così!


Tiziana Paoli


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