Home Anno 15° N° 57 Pag. 11° Dicembre 2006 Tiziana Paoli


Tiziana Paoli
 STREAM OF CONSCIOUSNESS 

A. A .A. SPIRITO AFFINE CERCASI

Tutti fanno appelli, sicuramente importanti, per l'AIDS, per l'Africa, per i gatti, i cani ecc. ecc.
Per quale motivo dovrei trattenermi dal fare un appello anch'io?

Nella città di Genova, precisamente nel quartiere di Castelletto, esiste, fra i meandri di un vecchio palazzo un posto bellissimo: si chiama GEA.
Cercherò di spiegare, per chi non lo conosce, cosa ha questo posto di così bello.
La prima cosa che salta agli occhi è, come sempre, la bellezza esteriore. GEA infatti è un insieme di antichità, vecchie strutture tondeggianti, spazi e "rebighi" nascosti ed ammiccanti uniti ad una sapiente ristrutturazione moderna, funzionale che non prevarica la vecchia struttura anzi, ne esalta la forma.
Dio solo sa quanto sia importante per me la bellezza, in tutte le sue forme, naturali ed artistiche, quanto influisca sul mio stato d'animo e quanto non riesca a sopportare certi accostamenti di colore, certe accozzaglie di stili e di mobili. Chi non mi conosce mi penserà snob, ma questo poter stare meglio o peggio in certi luoghi arriva a me direttamente dall'anima, non è certamente questione di povertà o ricchezza ma, semplicemente, di gusto, di sentirsi a casa.
GEA, per me è una casa, non so dare definizioni di prima o seconda casa, ma è una casa, molto amata e molto importante. Dentro a questa antica costruzione ci sono un po' della mia anima ed un po' del mio cuore.
Circa sette anni fa sono arrivata lì carica di tristezza, attacchi di panico, depressione e chi più ne ha più ne metta. Immediatamente mi sono sentita accolta e poi amata profondamente per quello che sono con le mie luci e le mie ombre. Insieme ad Ada, Cristina ed altre persone abbiamo fatto tanti percorsi, tanti lavori. Con gioia, fatica, passione, determinazione, sconforto, delusione, allegria: direi tutta la sfera dei sentimenti propriamente umani.
Sono tre anni che insegno Yoga nel salone di GEA, sono contenta. Perché vi racconto tutto questo? Non è una favoletta vagamente americana è semplicemente una parte fondamentale della mia vita.
Durante questi anni ho visto passare tante persone, le ho conosciute attraverso rapporti superficiali (nella saletta di attesa) e rapporti profondi (nei gruppi analitici, drammatizzazioni, intergruppi, ecc.).

Improvvisamente tutto questo rischia di finire sull'onda degli amori che si spengono e di alcune importanti defezioni.
Così mi capita, alcune sere, di aprire Gea (insolitamente vuota) per la lezione di Yoga, accendere le luci, i caloriferi e di colpo percepire il "peso" di una ansiogena tranquillità. Allora mi aggiro per le stanze, guardo ed accarezzo gli oggetti, i mobili e cerco così di esorcizzare la sensazione che qualcosa rischi di andare irrimediabilmente perduto.
Ho dovuto, per dirla in gergo "elaborare un lutto".
Passando il tempo, forse condizionata dall'invincibile ottimismo di Ada ho iniziato a percepire la trasformazione, lo sfoltimento per una nuova rinascita, come se GEA fosse una bella pianta di ulivo. Effettivamente, anche se fisicamente sono sola, non ho mai provato la solitudine in quelle stanze. Tutte le parti delle vite di ognuno sono ancora lì, tutti i sogni raccontati vagano nell'aria e si sentono come presenza, probabilmente anche gli altri hanno lasciato un po' del loro cuore e della loro anima.
Bisogna fare qualcosa affinché tutta questa bella energia non si disperda.
Tutti fanno appelli, sicuramente importanti, l'AIDS, l'Africa, i gatti, l'ambiente ecc. ecc. Per quale motivo dovrei trattenermi dal fare un appello anch'io?
Un appello per lo Spirito; mi sembra una cosa importante! Un appello per GEA e per tutto ciò che significa e che contiene nel suo grande calderone! Cambieranno i volti, ma sicuramente, se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge, arriveranno altre persone che vogliono condividere e ritrovarsi in quello spazio comune che sta sotto agli abiti, alla pelle, ai muscoli ed ancora più profondo, che non è così immediato ma, che come tutte le cose preziose, va cercato.
Non credo affatto che tutta la superficialità che poi sfocia in bestialità sia il vero volto dell'essere umano, di qualcuno forse ma, dato che percepisco nettamente lo Spirito e credo che, come me, molti altre persone siano sullo stesso piano ritengo sia un dovere fare qualcosa per ciò che sta alla base stessa dell'esistenza, che forse è meno evidente ma sicuramente non meno importante.
Immagino per GEA un futuro di bene -essere olistico, senza scissioni fra le varie discipline, analitiche e non, discipline tutte che portano alla ricerca del vero Sé, che fanno stare meglio le persone, che fanno ritrovare tutti su un terreno comune, su di un piano elevato. Credo fermamente che solo con il contributo di ognuno il mondo e la Vita possano migliorare, occupiamoci quindi principalmente di noi stessi, cerchiamo la pace in noi stessi, solo a questo punto potremmo donarla agli altri.


Tiziana Paoli


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