Home Anno 16° N° 60 Pag. 3° Dicembre 2007 Cristina Allegretti


Cristina Allegretti
 METODO 

LA CONSULENZA FILOSOFICA

"La consulenza filosofica è un libero dialogo" (G. Achenbach)
"Chi è più forte patisce anche le prove più dure"(A. Sangiacomo)

La sua storia

La consulenza filosofica nasce in Germania negli anni Ottanta, il filosofo tedesco Gerd Aberbach, coglie il distacco della filosofia pratica nelle Università dalla vita reale e decide di aprire il primo studio professionale per svolgere la "Pilosophische praxis".
Lo studio professionale vuole essere un luogo in cui le difficoltà della vita quotidiana e le angosce dell'anima vengono affrontate con l'aiuto della filosofia.
Aberbach rivaluta la figura pubblica che nell'antica Grecia svolgeva il filosofo e la riattualizza.
L'iniziativa ebbe successo e si estese dalla Germania a molti altri paesi: Olanda, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Svizzera, Usa, Canada, Australia, Sud Africa, Israele, Giappone.
Dal 2000 la pratica filosofica è ufficialmente giunta in Italia, il suo nome più diffuso è consulenza filosofica.
In Italia non esiste un albo della consulenza filosofica ma solo associazioni private che organizzano corsi per consulenti filosofici.
La consulenza filosofica non ha quindi una scuola specifica, essa non è una psicoterapia, non vuole "guarire" da patologie chi si rivolge al consulente, ma attraverso gli strumenti della filosofia: la dialettica, la riflessione, la comprensione, la critica, la logica, affrontare la vita.
"Spesso confusa con le attività psicoterapeutiche, a causa delle affinità esteriori che ha con esse in quanto praticata con individui (si può fare consulenza anche in gruppo, ad esempio in aziende e organizzazioni) la consulenza filosofica le si diffenzia in modo sostanziale, abbandonando non solo ogni intenzionalità terapeutica, ma anche ogni volontà di risolvere problemi: essa è solo ed esclusivamente un libero dialogo critico, che ha per unici obiettivi la comprensione e l'ampliamento della visione nel mondo.
Sulla base dell'assunto che pensare bene la vita sia presupposto essenziale per vivere bene", (N. Pollastri).

Citazioni

"La consulenza filosofica è una delusione mirata, un'irritazione dell'aspettativa, e in questo modo un impulso al processo e al pensiero: non un lavoro interessato, ma un lavoro sugli interessi, non pensieri motivati, ma il pensare sul motivo, in senso letterale" (G. Achenbach)
"La consulenza filosofica offre un ambiente controllato e guidato in cui la vita - intesa qui come un processo d'interpretazione - viene intensificata" (R. Lahav)
"La filosofia è la bonifica dei bisogni, non la loro soddisfazione. La filosofia è la cultura delle domande, non delle soluzioni che possono essere interrogate e delle conoscenze che vengono richiamate all'occorrenza": (Achenbach)
" ...Dominati un tempo dall'altro, siamo ora sottomessi alle violenze interiori. Al posto de "l'essere umano pensa, Dio guida" è subentrato "l'io vorrei, ma non posso": comincia il periodo dell'esorcismo violento di cui il mondo ha fatto esperienza, il tempo dell'homo psicologicus, l'epoca della terapia". (Aberbach)
"Del resto, come si è detto descrivendone lo svolgersi, anche la conclusione di una serie di incontri di consulenza filosofica altro non è che un nuovo inizio: il pensiero esamina la vita, ma quest'ultima ripropone incessantemente nuovi dati, nuovi enigmi e nuove sfide al pensiero, è l 'ambito della nostra esistenza di uomini finiti, mortali, limitati nel corpo e nella mente. La certezza, che proprio in quanto finiti sempre agogniamo, non è alla nostra portata: possiamo solo aspirarvi, mai raggiungerla; possiamo solo esser filosofi, mai sapienti. Della saggezza, si è visto, non si dà scienza.
Dunque, ogni conclusione è sempre un nuovo inizio, perchè la vita non si ferma e non si fa riassumere, racchiudere, congelare in una "conclusione", ma prosegue nel suo movimento e sovverte semper di nuovo ogni nostro pensiero, ravvivandolo". (Neri Pollastri).

Riflessioni

"Non sono i fatti in sè che turbano gli uomini ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti".
(Epitteto)

La filosofia appartiene a tuti gli uomini, essa è la sfera che ci permette di conoscerci, riflettere su noi stessi, crea le condizioni per dare un senso alla nostra vita e una risposta alle domande che la vita e l'essere vivi ci pongono, e ci permette di aprirci all'essere.
"Fermarsi a pensare vuol dire, ovunque sia il luogo in cui ci si ferma, saper tornare all'origine" ("La sfida di Parmenide" di Andrea Sangiacomo) e l'origine è la filosofia.
Dire che la consulenza filosofica non è una terapia, o non è una scuola teorica di filosofia sarebbe come relegare la consulenza filosofica al nulla, al non essere.
La consulenza filosofica è in quanto esiste e in quanto è.
Ogni pensiero è e ogni pensiero trova nella consulenza filosofica un luogo dover poter essere accolto, riflesso, criticato e rafforzato. La consulenza filosofica è una prova della libertà che abbiamo.
La consulenza filosofica si eleva al di sopra del rimosso e cerca di affrontare nel presente la visione del mondo del consultante, per poter rivitalizzare la propria esistenza, sempre di più, attraverso il dialogo con l'altro.
La consulenza filosofica, è una possibilità di affondare, a mio avviso, le proprie radici ne proprio pensiero; essa rappresenta sia la nostra storia che il nostro investimento nel futuro.
Ciò che mi affascina della consulenza filosofica è il potersi mettere in gioco nella quotidianità specificamente con tutta la forza del proprio pensiero: e questo mettersi in gioco alimenta le risorse che ciascuno di noi porta dentro di sè.
L'esistenza della consulenza filosofica vivifica il fatto che non di solo pane vive l'uomo, il bisogno sfonda ogni chiusura per aprirsi a nuove prospettive.
La consulenza filosofica non è una teoria filosofica ma tenta di esprimere l'essenza della filosofia: il riflettere il ragionare insieme ad un altro per poter vivere meglio o quanto meno più in armonia con se stessi; se per armonia intendiamo più saggiamente e non più appagati.
L'idea della consulenza filosofica ovvero di unire la filosofia alla vita quotidiana rappresenta una sorta di matrimonio mistico che non può che rendere più integrata la società: ciò non significa che la filosofia sia sminuita ma che il quotidiano, può elevarsi a piani di pensiero più alti.
Gli unici strumenti che occorrono alla consulenza filosofica sono l'amore per la conoscenza e l'umiltà necessaria per iniziare un percorso nuovo sia per il consultante che per il consulente: la meta è la riflessione, non vi sono scuole o leggi che determinano il territorio entro cui si può riflettere nè interpretazioni già date ai proprio vissuti e problemi.

Interviste

Si ringrazia per la gentile collaborazione il Professor Neri Pollastri.
Neri Pollastri: laureato in filosofia all'Università di Firenze, "pioniere" della consulenza filosofica in Italia: esercita la professione di consulente dal 2000. Fra i fondatori di Pronesis (Associazione italiana per la consulenza filosofica), dirige con Umberto Galimberti l'omonima rivista dedicata alla filosofia, alla consulenza e alle pratiche filosofiche.

1) Che cosa è la consulenza filosofica?

La consulenza filosofica è un'attività (anche professionale) nella quale un filosofo si mette a disposizione di una persona (o più) per discutere temi problematici che la occupano nella sua vita. Il dialogo deve essere condotto con modalità filosofiche, ovvero di "comprensione" della situazione e non di "spiegazione" dei processi psicologici della persona stessa. Questi ultimi, quando vi siano, hanno il solo scopo di completare la complessiva visione del mondo del consultante e non di individuare "diagnosi" dalle quali far scaturire strategie risolutive. (vedi l'inchiesta condotta dal quotidiano "Libero" il 25 settembre evidenziava proprio un caso di consulenza nella quale, errori e banalità a parte, il filo conduttore era sempre la mera "spiegazione psicologica" e non faceva mai la sua comparsa un lavoro filosofico sulla visione del mondo del consultante. Il 27 dello stesso mese uscì una mia intervista, nella quale replicavo e davo la mia interpretazione della consulenza).

2) Come si pone la consulenza filosofica rispetto al mondo contemporaneo, così pieno di contraddizioni, difficoltà, sofferenza, complessità?

Non solo il mondo contemporaneo è "pieno di contraddizioni, difficoltà, sofferenza, complessità", ma la vita dell'uomo in tutte le epoche. La filosofia nasce e cresce proprio a partire da tutto ciò. La sofferenza, le contraddizioni e la complessità della situazione vissute da Antigone sono antiche, ma analoghe a quelle vissute dalle persone di oggi. E l'Antigone è uno dei testi più frequentemente citati dai filosofi nelle loro riflessioni sull'uomo, sull'etica e sulla politica. La consulenza filosofica riprende questa linea (peraltro presente a macchia di leopardo in molte delle opere dei filosofi)

3) Nella sua esperienza personale di consulente filosofico che cosa la sorprende di più della sua professione?

Direi due cose: la straordinaria e originale fantasia che le persone portano con sé, celandola per molteplici ragioni (vergogna, timore di essere diversi, conflitti con la cultura e con l'etica vigenti, ecc.) e con ciò trasformandola da virtù in morbosità; e la capacità di mutare stato d'animo di fronte alle scelte che spesso si verifica allorquando, nel dialogo filosofico, le persone tornano a capire di essere tali - libere, degne, capaci di ragionare e di agire conseguentemente.

4) Come si pone rispetto alle critiche mosse alla consulenza filosofica, secondo le quali la consulenza filosofica creerebbe una falsa visione della filosofia, e creerebbe il rischio di vedere snaturata la filosofia nel renderla "umanamente utile nella prassi quotidiana del vivere"?

Credo che questo sia abbastanza visibile nei miei libri, o nelle mie conversazioni (anche pubbliche, veda ad esempio il sito www.pratichefilosofiche.com) con critici come Dal Lago. In breve, ritengo quelle critiche sempre presuntuose e unilaterali, perché nessuna di esse esplicita a pieno la propria idea della filosofia, oppure la esplicita in modo superficiale e autoritario, senza tener conto del fatto che nessuna definizione singola della filosofia è mai esente da contraddizioni. Personalmente, ho più volte specificato cosa intendo per "filosofia", senza la pretesa che quello che intendo sia tutto ciò che sta dentro la definizione generale (in sé comunque e fatalmente contraddittoria). Mi piacerebbe che i critici partissero da quello, piuttosto che dalle loro pretestuose "verità". Si aprirebbe (come con molti si è aperto) un confronto anche critico, ma proprio per questo utile ad entrambi i fronti. Purtroppo, ciò spesso non accade, ma solo perché il mondo accademico è fondamentalmente disabituato al confronto aperto, a causa della conflittuale competitività che lo agita (motivata però solo da bieche questioni di carriera).

Bibliografia essenziale:

Gerd Aberbach "La consulenza filosofica" Milano, Apogeo 2004;
Gerd Aberbach "Saper vivere" Apogeo Milano 2006;
Ludovico Berra e A. Peretti "Filosofia in pratica. Discorsi sul counseling filosofico" Libreria Stampatori 2003;
Boncivenga "Filosofia: istruzioni per l'uso"; Bruno Mondadori 2007;
Cavadi Augusto "Quando sta male chi e sano di mente. Introduzione alla consulenza filosofica", Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003;
Umberto Galimberti "La casa di psiche" Feltrinelli 2004;
Ran Lahav "Comprendere la vita" Milano Apogeo 2004;
Màdera Romano, Tarca Luigi Vero "La filosofia come stile di vita.
Introduzione alle pratiche filosofiche". Milano, Bruno Mondadori 2003; Pollastri Neri "Consulente filosofico cercase" Milano, Apogeo 2007;
Pollastri Neri "Il pensiero e la vita" Milano Apogeo, 2004;
Sautet Marc "Socrate al caffè" Milano, Ponte alle Grazie, 1997;


Cristina Allegretti


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