Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia sperimentale a cura dell'Associazione G.E.A.
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Giugno 1999 Pag. 11° N. N.
 REMAINDER 

IL MATTINO DEI MAGHI(*)

E' un simpatico libro che fa spaziare la mente tra scienza e fantasia
attraverso territori che soddisfano l'anima e il suo bisogno di alte quote.
Ne riportiamo le note finali.

"La personalità non è l'ultima ricchezza dell'uomo. Non è che uno degli strumenti che gli sono stati dati per passare allo stato di risveglio. Ad opera compiuta lo strumento sparisce. Se avessimo specchi capaci di riflettere questa personalità a cui attribuiamo tanto valore, non ne sopporteremmo la vista, tanti sarebbero i mostri e le larve che vi formicolerebbero. Solo l'uomo realmente svegliato potrebbe specchiarvisi senza rischiare di morire di spavento, perché allora lo specchio non rifletterebbe più nulla, sarebbe limpido. Ecco il vero volto che non è riflesso dallo specchio della verità. In questo senso, non abbiamo ancora volto. E gli dei non ci parleranno da vicino se non quando avremo anche noi un volto.
Respingendo l'Io psicologico instabile e limitato, Rimbaud già diceva: "Io è un altro". E' l'Io immobile, trasparente e puro, la cui capacità di intendere è infinita: tutte le tradizioni impongono all'uomo di abbandonare tutto per giungervi. Potrebbe darsi che noi fossimo in un tempo in cui il prossimo futuro parla lo stesso linguaggio del lontano passato.
Fuori di queste considerazioni sulle altre possibilità dello spirito, il pensiero, anche il più generoso, non distingue che contraddizioni, tra coscienza individuale e coscienza universale, vita personale e vita collettiva. Ma un pensiero che vede contraddizioni nel vivente è un pensiero malato. La coscienza individuale realmente sveglia entra nell'universale. La vita personale, interamente concepita e utilizzata come strumento di risveglio, si fonde senza danno nella vita collettiva.
Infine, non è detto che il costituirsi di quest'essere collettivo sia il limite ultimo dell'evoluzione. Lo spirito della Terra, l'anima del vivente, non hanno finito di emergere. I pessimisti, di fronte ai grandi sconvolgimenti visibili prodotti da questo segreto emergere, dicono che bisogna almeno tentare di "salvare l'uomo". Ma l'uomo non è da salvare, è da cambiare. L'uomo della psicologia classica e delle filosofie correnti è già superato, condannato all'incapacità di adattarsi.
Mutazione o no, è un uomo diverso da questo che conviene intravedere per adattare il fenomeno umano al destino in movimento. Di conseguenza, non è questione né di pessimismo né di ottimismo:
è questione di amore.
Da quando credevo di poter possedere la verità nella mia anima e nel mio corpo, da quando immaginavo di avere presto la soluzione di tutto, alla scuola del filosofo Gurdjiev, c'è una parola che non ho mai sentito pronunciare: è la parola amore.
Io non ho oggi nessuna certezza assoluta. Non potrei avanzare risolutamente come valida la più timida delle ipotesi formulate in quest'opera. Cinque anni di meditazioni e di studio con Jacques Bergier mi hanno fruttato una sola cosa: la volontà di tenere il mio spirito in stato di sorpresa e in stato di fiducia davanti a tutte le forme della vita e davanti a tutte le tracce dell'intelligenza nel vivente. Questi due stati, sorpresa e fiducia, sono inseparabili.
La volontà di arrivarvi e di restarvi subisce alla lunga una trasformazione. Cessa di essere volontà, cioè giogo, per divenire amore, cioè gioia e libertà. In una parola, la mia sola conquista è che porto in me, ormai inestirpabile, l'amore del vivente, in questo mondo e nell'infinità dei mondi.
Per onorare ed esprimere questo amore potente, complesso, Bergier ed io senza dubbio non ci siamo limitati al metodo scientifico, come esigeva la prudenza.
Ma che cos'è l'amore prudente? I nostri metodi sono stati quelli degli scienziati, ma anche dei teologi, dei poeti, degli stregoni, dei maghi e dei bambini. Insomma, ci siamo comportati da barbari, preferendo l'invasione all'evasione. Poiché qualche cosa ci diceva che in effetti facevamo parte delle strane truppe, delle orde fantomatiche, guidate da trombe ultra-soniche, delle coorti trasparenti e disordinate, che cominciano a riversarsi nella nostra civiltà. Noi siamo dalla parte degli invasori, dalla parte della vita che viene, dalla parte del mutamento di tempo e del mutamento di pensiero. Errore? Follia?
Una vita d'uomo non si giustifica se non con lo sforzo, anche sfortunato, tendente a capire meglio. E capire meglio è aderire meglio. Più capisco, più amo, perché tutto ciò che è capito è bene."

* Louis Pauwels e Jacques Bergier Il Mattino dei Maghi - Mondadori 71


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